Fragole

“Living is easy with eyes closed,
misunderstading all you see.
It’s getting hard to be
someone but it all works out.
It doesn’t matter much to me…”

The Beatles

Portami ai campi di fragole
non ci vorrà tanto
e non dovrai nemmeno
fingere,
perché non c’è niente
di vero
e niente per cui aspettare.

L’universo intero
ci sta osservando
e qualcosa stona
ma va benissimo:
perché non mi interessa
affatto…
Lascia che ti porti giù
e poi potrò essere tua.

Non spegnermi anche tu,
ho il sole negli occhi
ma potrei scappare
o lascerò che succeda
stavolta?
Fragole, io penso solo
alle fragole…
Fragole dappertutto,
fragole per sempre.

Vorrei che mi tenessi
la mano
che capissi:
prendi una cosa triste
e redimi migliore!
Tienimi nel cuore
perché il mio è
una fragola inchiodata
al muro
e quel chiodo
fa male.

C’è un’ombra su
di me
e forse ho bisogno
di un posto in cui
nascondermi…
I campi di fragole
dove nulla succede
e posso essere chi
vorrei e non chi sono.
Perché è tutto sbagliato
ma va bene,
non penso sia così male
ma non sono d’accordo.

Dammi una ragione
per farti entrare
e toglimi un po’ di peso
da queste spalle:
ho solo bisogno
di qualcuno da amare!
Toglimi quel chiodo
e andiamo insieme
ai campi di fragole,
dove non serve aspettare…
Non potresti essere chiunque
perché quando la notte spengo
la luce, voglio sapere,
chi dorme a fianco a me.

Non peggiorare la situazione
mi hai trovata?
Allora vieni e prendimi
prima che io corra nei
campi di fragole.
Fragole e silenzio
fragole e solitudine
fragole e nient’altro
che fragole…
Fragole per sempre.

strawberry_fields_forever_by_myspotlessmind

SOMETHING BORROWED (19/01/2015)

Ogni me ed ogni te
giocano a rincorrersi
non visti:
invisibili.

Prendi il Fuoco
alimentalo,
rincorrilo…
Troppo veleno,
è risaputo che brucia.

Dammi speranza, dammi tormento:
inciditi i polsi e poi bevici sopra
mentre io uso il mio dono…

Empatia:
e nessun altro dono posso usare.

Osservami appassire,
goditela un po’
non ha importanza…
Il mio cuore è in vendita, il tuo corpo è in affitto.

Prendi la Terra
aprila e scavaci,
ruba del tempo:
tanto guarirà.

E cosa possiamo fare,
di me e te?
Ignorami, infilzami, illudimi.
Tutto questo è un’
esecuzione.

placebo

Papaver Somniferum (18/11/2014)

frozen poppy

Nevica sui miei
occhi chiusi
nevica

sul mio corpo nudo.
Ora

che è scesa la notte
hai capito che è tardi,
invano:

scaldami, scuotimi, spostami, tastami
e sentirai comunque che
il respiro è sparito dal mio petto.
Mangio papaveri
a colazione

ipnotici
oppiacei

schiudono i miei pensieri:
olezzano di dolci promesse.
Nevica sul mio cuore
oppresso

come se la neve volesse
ottenebrare anche
noi,

trasformandoci
eternamente in statue di ghiaccio.

STAR-CROSSED LOVERS (28/11/2014)

“Perdonami,
perdonami di amarti e di avertelo lasciato capire.
Ma se non mi ami lascia che mi trovino.
Meglio che il loro odio tolga la mia vita,
e non che la tardi senza il tuo amore.”

Romeo & Giuletta – William Shakspeare

Insieme o separati potremmo
non riuscirci comunque,
costa sopravvivere:
se io saltassi dentro un’
onda marina, mi seguiresti?

Non so se
dipende davvero da noi…

Incondizionatamente.

Zeppi di zavorre
immortali, idilliache, irraggiungibili:
ostacolati.

Nati in territorio nemico
Amici, amanti, amari.

Ti amerò per sempre
o per il tempo che potrò farlo.

star crossed

SELF PORTRAIT – Ebe (la Giovinezza) coppiera degli Dei

“E si domanda perchè il suo cuore sospiri,
giurando in lacrime che non desidera niente accarezzandola,
e al suono della lira ne allieta il sonno come un angelo.
Tende la coppa d’oro a chi vede sorridere,
volendo il loro bene per cercare il suo.”

Alfred de Musset

Me as Ebe

Mi sono sempre immedesimata nella figura mitologica di Ebe,
questi versi per altro descrivono perfettamente una parte di me:
quella parte più intima e nascosta ma purtroppo così visibile.
La parte che tutti tendono a fraintendere come “debolezza”
quando a mio parere il mondo è delle persone “gentili”…
E per essere gentili, specialmente nei tempi in cui viviamo:
bisogna essere veramente tosti.

Buona notte!

I DREAMED A DREAM (for all this time)

“There was a time when men were kind
When their voices were soft
And their words inviting
There was a time when love was blind
And the world was a song
And the song was exciting
There was a time
Then it all went wrong

I dreamed a dream in time gone by
When hope was high
And life worth living
I dreamed that love would never die
I dreamed that God would be forgiving

Then I was young and unafraid
And dreams were made and used and wasted
There was no ransom to be paid
No song unsung
No wine untasted

But the tigers come at night
With their voices soft as thunder
As they tear your hope apart
As they turn your dream to shame

He slept a summer by my side
He filled my days with endless wonder
He took my childhood in his stride
But he was gone when autumn came
And still I dream he’ll come to me
That we will live the years together
But there are dreams that cannot be
And there are storms we cannot weather

I had a dream my life would be
So different from this hell I’m living
So different now from what it seemed
Now life has killed
The dream I dreamed”

Ho sognato un sogno
poi tutto è andato male,
ho sognato che l’amore
non sarebbe mai morto
ma ero giovane e senza
paura…

Non c’era un riscatto
da pagare,
ma le belve arrivano
la notte e stracciano
i tuoi sogni
lasciando solo
vergogna:

e ancora sogno
che tornerai da me.
Ma ci sono sogni
impossibili
e tempeste insuperabili…

Ho avuto un assaggio
di come sarebbe potuta
essere la mia vita,
così diversa dall’inferno
che vivo ogni giorno:
così diverso
da come sembravi
ma ora la realtà
ha ucciso il mio
sogno.

DIAMONDS ARE A GIRL’S BEST FRIEND (ultima versione) 30/07/2012

Autore: https://www.facebook.com/edoardo.damotta?fref=ts
Autore:
https://www.facebook.com/edoardo.damotta?fref=ts

Ascolto
immersa
nell’infinito
il suono
di una lacrima.

Chi l’avrebbe
mai
detto,
che qualcosa
di tanto delicato
emettesse un tale frastuono?
Non io…
Io pensavo che le
lacrime fossero piume,
pioggia leggera e fantasmi.

Sento nascere quella
lacrima
all’angolo dell’occhio

come un vecchio amico
che non vedi da tempo

la sento
crescere, vibrare
ed emettere quel piccolo
tipico
tremolio
prima di staccarsi
dalle ciglia
e infine con audacia
cadere.

(Oppure
lasciarsi semplicemente
andare?)

Si lancia nel vuoto
sacrificandosi,
senza sapere dove verrà
portata.

Si abbatte in una marea
di luci e sfaccettature:
si schianta in mille pezzi
sprecandosi.
Dolce-amara come solo
le lacrime sanno essere
un piccolo diamante di sale.

Ascolto
immersa
nell’infinito
il suono della mia anima
che si sfalda.
Sembra cristallo.

Ormai è tardi
per tornare indietro…
Lacrime.
Diamanti.
I migliori amici di una ragazza.

Mettersi in gioco, vuol dire lottare…
Se il gioco vale la candela però puoi scoprirlo solo alla fine.

“FORSE E’ GIA’ DOMANI…” (considerazioni pomeridiane)

“… E questo è solo un sogno e non è stato male
se lo vuoi rimani:
e troveremo un senso a noi che non cambiamo più.”

Forse è già domani
ed io sono rimasta ferma,
come un orologio (rotto)
tu hai corso e non sono
semplicemente riuscita a
tenere i tempi.
Allora vorrei rimanere a dormire
un altro po’
per favore…

Adesso e qui
a mangiare silenzi
anche tutta la vita.
Non mi svegliare
io ho ancora bisogno
di baci per strada,
crederci:
desiderare,
sperare.

“Se lo vuoi rimani
non c’è molto da dire che non sia già detto…
Si dice che domani
sia il solo posto adatto per un bel ricordo.”

Abbiamo perso l’attimo?
Io che rispondo sempre
tu che non sai dire di no,
e facevamo sul serio?
Allora svegliami…
Sono in pericolo e tu
resti pur sempre l’eroe:
svegliami, ti prego.

Fammi tornare al presente,
senza fare sul serio
fammi ridere
fammi cambiare discorso.
Dimmi che il Tempo
è solamente un punto
di vista:
starò bene no?
Hai detto che sarebbe
stata una questione di
tempo.

Ma tu lo sai
anche meglio di me
che il tempo è relativo
e io continuo a rimanere
ferma qui.
A lasciarsi le mani,
alle buone idee
a non “esista mai”.
Qui, ferma…

“Cantare di gioia
Arrendersi
Abituarsi

Non è quello che ci spetta
Raggiungersi
Sognare la noia:
adesso e qui nostalgico presente…”

Ma se vuoi
rimani.

(Sono quasi
scientificamente
certa che non ci
sarebbero grandi silenzi,
lo sai che parlo per due
vero?
E poi mi dovresti zittire
e sarebbe un suono bellissimo
e sto ancora aspettando che
tu mi faccia rilassare:
che per venire a prenderti,
ho capito che quella parte
devo farla io.)

EYES WIDE SHUT – riadattata (03/01/2015)

E’ quando amiamo, amiamo con così tanta intensità:
tanto ardore che forse troviamo Dio.
O per lo meno, arriviamo a scorgere il suo vero volto.

“Fuggì senza allontanarsi,
ritornò senza essere partito.
Il tempo moriva e lui restava.”
Pirandello

“Lo so la mente vuole
ma il labbro inerte non sa dire niente…”
750.000 anni fa… l’amore?

Mi suoni nella testa,
rimbalza come se il violino
che stride fossi io.
Come se qualcuno
con un archetto invisibile
sfregasse senza pietà
tutta la sua passione
contro la mia cassa toracica…
Costola dopo costola,
osso dopo osso
fino ad arrivare
inesorabilmente
al quel muscolo
chiamato -cuore-

Suoni come un valzer di
Marianelli;
Suoni e non smette
nemmeno quando dormo.
Mi sveglia:
ogni mattina puntualmente
come se non mi fossi mai
-svegliata- veramente,
o non potessi permettermi
il lusso di dormire.

Mi vibrano gli organi
e ho un dolore sordo
al petto;
sordo perché
con tutta questa
musica
lo sento
io solamente.

E mi domando
l’eco che sento è una voce vera
o esiste unicamente nelle mie orecchie?
Non posso restare.
Non posso andare.
Non posso tornare…

Sto male
più di sempre
e il freddo
diventa glaciale.
Ma non potrò mai,
mai più scordare il tuo
calore:
la mia mano
brucia.
Ho guardato
il Sole da vicino
e aveva il tuo viso;
rimarrò cieca
nei confronti di
qualsiasi altra stella.

Vorrei fare un compromesso:
la mia anima.
Tu cosa mi dai?
Non voglio un castello.
Non voglio gioielli.
Non voglio niente più
di quello che puoi dare.
Voglio solo i vetri infranti…
Voglio ricostruire il puzzle.
Vorrei…

Creatura dagli occhi tristi
la tua maschera è crollata
quando mi hai stretta a te
e io avrei voluto morire
o restare in quell’abbraccio
per sempre.
E sarei stata felice
in entrambi i casi…

Tu continui
a suonarmi dentro
mentre io non so
(posso) fare niente
anche se per te
farei qualsiasi cosa:
qualcuno ha truccato i dadi
dal principio
ed io ho semplicemente perso.

Perché continuo a sentire
quella musica
allora?
Avrei dovuto
osare.
Invece sto qui a scrivere
poesie.
Bel coraggio.
Maledetto altruismo!

Cos’è l’amore
mi hai chiesto,
cosa intendevo
in quale senso:
leggi.
Hai scelto troppo
lentamente
e troppo in fretta
e hai scelto ingiustamente.

Che possibilità ho mai avuto io?

Suoni come la mia canzone preferita,
senza bisogno di parole.
Solo con la musica.
Suoni come il notturno di Chopin
e tutto Tchaikovsky messi insieme.

Suoni come qualcosa che non avevo
mai potuto ascoltare e che non smetterei
di fare più.
Ma tu, chi sei?
Tu che capisci perfettamente.
Tu che mi leggi nel pensiero e che
sei l’unico così illeggibile per me;
tu che mi fai le domande e ti rispondi
da solo perchè le risposte le conosci tutte.
Era solo un abbraccio.
Trovo che i baci siano decisamente
sopravvalutati.
Io ci potrei vivere dentro quelle braccia.

Mi chiedo solo se questo
è il prezzo che devo pagare
per sentire questa tua musica.
Capisco che la felicità è
fatta di istanti
ma questo
è troppo poco
nel suo tutto.

Chiuderò dentro
lo scrigno della mia anima
tutta la tua luce e
se potessi farti un dono
impossibile, sarebbe quello
di mostrarti come ti vedo io:
se ancora non ti è chiaro.

Insegnati l’egoismo
osserva bene.

Tutti noi lo possediamo…
Io so, che siamo uguali:
altrimenti non sorriderei
mentre scrivo queste parole.
Oculus sine veritas.